Vai
Tel/whatsapp: 3488186021
Tel/whatsapp: 3488186021
    NFT: cosa sono e perché stanno diventando così popolari

    NFT: cosa sono e perché stanno diventando così popolari

    Il mondo digitale è in preda ad un vero e proprio entusiasmo per gli NFT. Ciononostante, ancora grande è l’incertezza su questo fenomeno e sul suo funzionamento. In questo articolo, faremo un piccolo excursus nel mondo di questi innovativi e affascinanti token, spiegando cosa sono esattamente, come funzionano e cosa li rende così popolari.

    Gli NFT sono degli strumenti digitali che stanno conoscendo un successo crescente, un vero e proprio hype, mai raggiunto prima nel mondo delle criptovalute.

    Ma, cosa sono veramente gli NFT?

    NFT: cosa sono

    Cominciamo dal nome: cosa vuol dire NFT?

    NFT è l’acronimo dell’espressione inglese “non-fungible token”, che, tradotto letteralmente in italiano, vuol dire “gettone non fungibile”.

    L’NFT è infatti un gettone, un token che opera nel mondo digitale, ma è un token crittografico unico, indivisibile, intangibile, raro.

    Gli NFT possono essere immaginati  come certificati “di proprietà” su opere digitali.

    Ciascun NFT, infatti, è un contenuto digitale unico, il quale può servire a rappresentare la proprietà di oggetti del mondo reale del tipo più disparato, ad esempio, brani musicali, opere d’arte, video giochi, collezioni di meme o di qualunque altro tipo, oppure oggetti creati nello stesso mondo digitale.

    Il loro campo di applicazione, insomma, è estremamente vasto e riguarda qualsiasi ambito in cui siano richiesti oggetti digitali unici, ad esempio i documenti finanziari, il real estate, i loyalty points, i brani musicali, gli oggetti digitali da collezione, il supply chain, il tracking, il gaming, i programmi umanitari, le procedure KYC e self sovereign identity, i terreni virtuali in mondi virtuali, le opere d’arte e molto, moltissimo altro.

    In termini più squisitamente tecnici, allora, possiamo dire che gli NFT sono degli asset digitali o dei certificati di autenticità originale, controllati e autenticati dalla blockchain.

    La blockchain (letteralmente, "catena di blocchi") è una struttura di dati immutabile, un registro digitale che raggruppa le voci in blocchi a loro volta concatenati cronologicamente. La blockchain è crittografata, ciò vuol dire che è integra e per questa ragione si presta in maniera ideale a fare da complemento a questa forma di asset digitali. 

    Ne consegue che chi acquista un’opera legata a un NFT, non acquista l’opera vera e propria, ma solo la possibilità di dimostrare un diritto su di essa.

    Il diritto in questione viene garantito per mezzo di un cosiddetto smart contract.

    Dalla loro nascita, gli NFT hanno conosciuto un successo impressionante: non è possibile stabilire con certezza se questo sarà duraturo o ci troviamo di fronte all’ennesima bolla speculativa.

    Certo è che la loro popolarità è per il momento in crescita costante.

    I primi NFT della storia

    Il primo caso di NFT è quello dei CryptoKitties, un gioco basato su gatti digitali che ha fatto la sua comparizione nel 2017.

    È solo nel 2021, però, che gli NFT sono diventati davvero popolari, quando la famosa casa d’aste Christie’s ha venduto la prima opera d’arte NFT, un collage di immagini dell’artista digitale Beeple, battendola a 69,3 milioni di dollari.

     

    Gli NFT e l’arte contemporanea

    Gli NFT tentano di rispondere anche alle esigenze correlate al concetto di “diritto d’autore”, soprattutto nell’ambito dell’arte contemporanea.

    L'NFT permette infatti di far “girare” su Internet una creazione intellettuale senza comprometterne la paternità e la proprietà. Ecco perché questa tecnologia è l’ideale per autenticare le opere e certificarne i passaggi di proprietà.

     La blockchain può fare da supporto a opere digitali create direttamente al computer e fruibili solo per mezzo di un supporto tecnologico, la cosiddetta digital art. Con il codice NFT, l’arte digitale diventa “crypto art” e può essere protetta.

    Articolo precedente PC e workstation: qual è la differenza?
    Articolo successivo Le migliori alternative gratuite a Microsoft Office